Mondiali in Ruanda, il Parlamento europeo vota contro. L’UCI: “Ma non esiste un piano B”
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I Mondiali di ciclismo in Ruanda sono a forte rischio. La prima manifestazione iridata in Africa continua a suscitare polemiche e non solo: ora anche una mozione del Parlamento europeo spinge verso la cancellazione dei campionati, in programma a Kigali dal 21 al 28 settembre, già messi in crisi dai costi elevatissimi per le delegazioni e dalle defezioni (una su tutte quella già certa di Filippo Ganna nella cronometro).
L’UCI: “Non esiste un piano B”In questi giorni si sta svolgendo il tradizionale (si corre dal 2009) Tour du Rwanda, una sorta di test-event dei Mondiali. E a Kigali era presente nei giorni scorsi anche il presidente dell’Unione ciclistica internazionale (e candidato alla presidenza del Cio) David Lappartient. Il quale ha gettato acqua sul fuoco: “Non esiste un piano B per i Campionati del mondo di settembre. È un evento speciale per noi, poiché l’UCI celebra il suo 125° anniversario. Ecco perché abbiamo deciso di andare in Africa. Questo era il mio sogno e il mio obiettivo. Abbiamo anche una visione chiara all’interno dell’UCI su cosa vogliamo fare: ecco perché il “World Cycling Center” lavora intensamente con queste federazioni, con la CAC (la Federazione Africana di Ciclismo) e con i vari centri satellite di cui ora disponiamo. Credo che in futuro potremo davvero avere più ciclisti provenienti da queste terre. Vedo davvero un futuro luminoso in Africa”.
La proposta svizzeraDi piano-B si era parlato a inizio anno, con riferimento a un Mondiale “di emergenza” in Svizzera. Niente di concreto, in realtà: l’UCI già in quell’occasione aveva smentito. Sui costi, Lappartient è stato propositivo: “Poiché sappiamo che è più costoso venire in Africa centrale, stiamo lavorando con il governo ruandese per far arrivare altri voli RwandAir e persino per organizzare alcuni charter, in modo da poter portare un maggior numero di atleti e quindi ridurre l’eventuale costo per loro. Sappiamo che molte federazioni nazionali di tutto il mondo parteciperanno ai Mondiali. Inoltre, vogliamo assicurarci che tutte le 54 nazioni africane portino alcuni atleti. Certo, alcuni di loro non saranno ai massimi livelli, ma la loro presenza è un forte messaggio che questi mondiali sono in Africa, ma anche per l’Africa“.
La mozione del Parlamento europeoLunedì il Parlamento europeo ha invitato l'UE a sospendere il partenariato per le materie prime con il Ruanda, perché sostiene la ribellione del gruppo M23 nella Repubblica Democratica del Congo, proprio al confine tra i due paesi. Tra le varie richieste, c’è anche quella di cancellare i Mondiali di ciclismo. L'eurodeputata Hilde Vautmans ha scritto in una nota: “Il Parlamento chiede di congelare l'assistenza militare e di sicurezza alle forze armate ruandesi. Vogliamo il congelamento completo di tutti gli aiuti europei al Ruanda e l'annullamento dei Campionati Mondiali di ciclismo su strada previsti a settembre a Kigali”. La mozione è stata votata con 443 voti a favore e 4 contrari. Una maggioranza schiacciante, che rischia di mandare in crisi le certezze di Lappartient.
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